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martedì 2 agosto 2011

Yamaha: addio Superbike.

Come un fulmine a ciel sereno, soprattutto dopo la bella prova offerta a Silverstone dai suoi due piloti, e con Melandri al terzo posto nel mondiale in recupero su Biaggi, la Yamaha Motor Europe ha comunicato di non voler più partecipare al camionato per le derivate di serie a partire dalla prossima stagione sportiva.
La scelta sembra il frutto della crisi economica attuale, che vede tutte le Case impegnate nel ridimensionamento del budget.
Le risorse economiche impiegate nelle corse saranno dirottate nel miglioramento del servizio post-vedita, il c.d. Customer Satisfaction per dirlo all'amaericana.
Andrea Dosoli, team manager della squadra impegnata nel mondiale, è apparso molto rammaricato e non ha dato alcuna notizia circa il futuro dei tanti tecnici ed addetti impegnati attualmente nella struttura che gestisce le moto di Melandri e di Laverty.
Lo stesso dicasi per i piloti, e questo lascia veramente stupiti se si pensa che Melandri ha appena rinnovato il contratto, ma è auspicabile per il buon Marco che vi sia una clausola rescissoria a suo favore.
Resta da sperare che si faccia avanti un altro team che rilevi tutto il materiale da corsa, in modo tale da dare continuità al lavoro sin qui svolto dai tecnici, che lo ricordiamo sono per lo più italiani.
Considerando che anche Francesco Batta si è dimostrato molto scettico sul futuro del suo team qualora la Suzuki lasci definitivamente, ecco che le previsioni per l'anno prossimo non sono affatto rosee.
A meno che la Infront non faccia un passo indietro e, sacrificando magari la Coppa FIM Superstock, proponga per la Superbike un regolamento più umano e con costi più contenuti, con motociclette veramente derivate dalla serie, e non prototipi travestiti, riavvicinando il campionato a quello che era ai suoi esordi.
RD

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