In una gara corsa tutta sotto l’acqua, dominata da un “sensibilissimo”
Jorge Lorenzo, capace di martellare per tutta la gara un ritmo insostenibile
per gli altri, si rivede un grandissimo Valentino Rossi, che all’ultimo giro,
dopo una bellissima corsa che lo ha visto dapprima regolare Pedrosa, e poi
Dovizioso, ha bastonato Casey Stoner, con una serie di sorpassi da manuale che
hanno portato la Desmo16 al secondo gradino del podio.
Con un Lorenzo così in palla non è detto che il ragazzino
australiano, che non si diverte più e che perciò si ritirerà a fine anno perchè
dice che le corse non sono più interessanti e stimolanti, riuscirà a tornare in
patria con la corona di alloro sulla testa.
In questo sono in pieno accordo con Carlo Pernat: chissà se
oggi a prenderle da Rossi il buon Casey si è divertito di più?
Quindi Rossi ha dimostrato che in condizioni particolarmente
difficili, dure, come quelle odierne sulla pista francese, il manico conta
ancora, eccome se conta.
E lo dimostra anche il best lap fatto segnare al terz’ultimo
giro, dopo che si era già liberato di un pur ottimo Dovizioso, caduto ma sempre
buon settimo alla fine.
Al quarto posto è giunto Dani Pedrosa, che ha corso una gara
senza infamia e senza lode, invero forse più incolore che altro, ma fortunato a
sfruttare la caduta di Dovizioso.
Molto bravo, invece, Bradl, che arriva sempre a punti con la
Honda “privata” di Cecchinello, ed anche questa volta non ha sfatato le attese,
giungendo quinto in una gara tutt’altro che facile.
Tra le CRT la “palma d’oro” se l’è beccata il “pensionato”
James Ellison sulla ART della PBM, pilota che tutti davano, e danno, per
bollito, ma bravo in questa occasione “bagnata”, undicesimo davanti al nostro Mattia
Pasini sempre su ART, che ha lottato per tutta la gara con Danilo Petrucci,
autore di una gara maiuscola che lo ha visto sempre all’undicesimo posto, salvo
il crash sul finale che purtroppo l’ha tolto di mezzo immeritatamente.
Ma si sa, Danilo ha un gran manico, ed è un gran talento, e
non si risparmia mai con una moto quasi di serie: se è caduto è perchè stava
andando oltre il 110%, e quindi nulla gli si può rimproverare.
A punti anche Michele Pirro, quattordicesimo con la FTR
Honda di Gresini, davanti ad Hernandez con la BQR Kawasaki.
Infine un appunto su Ben Spies, diciassettesimo al traguardo
e nemmeno lontano parente della “carriola” che entusiasmava il pubblico in SBK:
se continua così la riconferma in Yamaha appare veramente un miraggio.
MotoGP quindi sempre più simile alla F1: per divertirsi ci
vuole la pioggia, o qualche altro imprevisto, sennò la noia prevale e si vedono
gare come le ultime, con i piloti di vertice distaccati di due secondi e che
non si superano mai.
RD
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