A sto giro mi astengo dal
commentare la gara, se di gara si può trattare dato che è stata esposta la
bandiera rossa quando mancavano cinque giri dal termine, mentre su Sepang si
abbatteva l’ennesimo acquazzone tropicale – per la cronaca ha vinto il solito
Pedrosa davanti al solito Lorenzo – ma voglio porre un accento, o meglio innalzare
il mio lamento, sull’assoluta pochezza di questa MotoGP che, così come ora, con
questo format, è destinata ad imploedere su se stessa, a morire sui suoi stessi
antichi allori.
Dunque, caro Sig. Dorna, mi
spieghi lei che bisogno c’è di correre una marea di Gran Premi a stagione se
poi le Case si defilano e stentato a rientrare (Suzuki? Kawasaki?), che bisogno
c’è di andare in Malesia in pieno clima monsonico ma, soprattutto, che bisogno
c’era di lasciare tutto questo potere nelle mani di così pochi politicanti, ben
lontani dai valori dello Sport (lei stesso, la Honda, la Repsol e pochissimi
altri).
Mi spieghi ad esempio perchè mai
Suzuki e Kawasaki, posto che di moto hyper-sport al mondo ormai se ne vendono
che poche manciate, contro le migliaia di pezzi di qualche anno fa, dovrebbero
investire milioni di dollari per rientrare in MotoGP quando lo spettacolo
latita e le regole sono così poco favorevoli al contenimento se non dei costi,
almeno degli investimenti.
Oggi, in una gara falcidiata dalle
cadute, con una pista che si è miseramente allagata dopo l’ennesimo diluvio, si
è toccato davvero il fondo.
Taluni diranno che oggi Lorenzo
ha giocato sporco quando ha alzato il braccio mentre Stoner si avvicinava, ma
la pista era davvero un parco acquatico e proseguire con quelle condizioni
sarebbe stato dabbero impossibile, nonchè pericolosissimo anche perchè la
visibilità era praticamemente nulla.
E qui si guidano moto da 250 CV,
non dei giocattolini a pedali, e quando piove così tanto è davvero impossibile
stare in piedi, e hai voglia il traction control o la mappa soft power.
Chi va in moto lo sa, la pioggia
è una brutta bestia, figuriamoci poi con quelle potenze!
Non si può perciò biasimare il
majorchino, nè la direzione gara che ha fatto la cosa giusta, per evitare
ulteriori cadute e magari qualche brutto infortunio.
Allora saremmo stati tutti qui a
lagnarci e a dispiacerci, e a chiederci perchè la race direction non ha sospeso
la contesa quando non vi erano più le condizioni per proseguire.
Ma per fortuna non è stato così,
anche se lo spettacolo è stato deprimente con tutte quelle cadute, e con così
pochi sorpassi veri.
La foto copertina di oggi è
dedicata ad Aleix Espargarò, primo fra i piloti CRT e ottavo assoluto, non
lontano da Barbera con una ben più performante Ducati Desmo16: Aleix è uno che
non molla mai ed incarna il vero spirito di quello che è lo sport
motociclistico, e di quello che dovrebbe tornare ad essere la MotoGP.
RD
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