Questa è la Superbike. Queste
sono le gare per le derivate di serie.
L’ennesima gara bagnata di questa
stagione, che doveva consegnare a Biaggi la sesta corona iridata, consegna
invece al romano una cocente delusione: Max perde il controllo della propria
Aprilia nel corso del secondo giro, finendo incredibilmente, ed apparentemente
in mood inspiegabile, a gambe all’aria alla staccata della curva Adelaide,
riaprendo così in parte il Campionato, o perlomeno dando a Sykes e a Melandri
qualche probabilità in più di giocarsi le restanti chance iridate in Gara2.
La corsa, dopo la caduta di
Biaggi, vede andare via Rea seguito da Sykes e da Checa, poi Guintoli, Melandri
ed un soprendente Berger, molto a suo agio sul bagnato con la Ducati del Team
Red Devils.
Nel corso dell’ottavo giro cade
uno sfortunatissimo Checa, con Rea che prende il largo davanti a Sykes che sta
però perdendo metri preziosi sulla rimontante coppia italo-francese formata da
Melandri e da Guintoli, ma con Sylvain che sul bagnato è velocissimo.
Al tredicesimo passaggio cade un
colpevole Jonny Rea, che stava mantenendo un ritmo davvero insostenibile per
lui, e così Sykes si ritrova in testa alla corsa, ma il suo gaudio dura poco
perchè al quindicesimo giro è ripreso da Melandri e da Guintoli che, più veloci
dell’inglese, dopo un paio di giri di lotta dura lo superano e lo staccano.
Poi il francese prende qualche
metro di vantaggio sul ravennate della BMW, favorito vuoi da una una guida
molto pulita, vuoi dall’erogazione più dolce della sua Ducati, e così va a
tagliare per primo il traguardo davanti a Melandri e a Sykes.
Quarto un bravissimo Maxime
Berger, davanti ad Haslam, Badovini, Laverty, Giugliano, Corti – ottima la sua
prova di esordio in SBK sulla Kawasaki di Pedercini – e Baz.
In Campionato Max Biaggi ha ora
un vantaggio risicato e limitato a 14,5 punti su Sykes e 18,5 punti su
Melandri, vantaggio che dovrà gestire con grande oculatezza nel corso di Gara2,
dove il romano dovrà giocoforza eliminare ogni sbavatura se vorrà portarsi a
casa la sesta stella mondiale, cosa facile a dirsi ma non da farsi visti gli
errori del pilota Aprilia nel corso delle ultime manche.
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