In
una gara che non ha visto al via nè Lorenzo nè Pedrosa per i noti problemi fisici
di entrambi, il “ragazzino terribile” della HRC, Marc Marquez, non si è
lasciato sfuggire l’occasione e, con la vittoria di oggi, si è portato in testa
alla classifica iridata, aprendo di fatto nuovamente il Mondiale che, fino a
oggi, sembrava più che altro un affare privato tra Jorge e Dani. Al via è scattato
subito davanti a tutti il tedesco Bradl, seguito da Rossi, da un velocissimo Espargarò
con la migliore delle CRT, da Marquez e da Crutchlow, ma dopo pochi passaggi
Marquez comincia a battere un ritmo infernale e si porta davanti a tutti,
seguito da Rossi e da un sempre più vicino Cruthlow che, a metà gara, supera
Valentino con una gran staccata. Gli ultimi passaggi vedono le prime tre
posizioni congelate anche se Crutchlow, davvero molto veloce malgrado le
precarie condizioni fisiche, recupera decimi su de cimi nei confronti di
Marquez, mentre Rossi si fa avvicinare da Bradl. Dovizioso, con la prima delle
Ducati, è settimo ma prende paga da Smith, e deve guardarsi le spalle da Espargarò
che, con la sua ART, si trova davvero a suo agio lungo il tortuoso circuito
tedesco, e infatti le CRT migliori marciano sui tempi della Ducati D16. Intanto
Marquez martella un ventidue basso ed è
costante sul passo, ma a sei giri dalla fine il distacco da Cal è sceso
sotto ai 2 secondi, distacco che scende a 1”6 a quattro giri dal termine e che
rimarrà tale fin sotto alla bandiera a scacchi, con Rossi sempre terzo: vince
Marquez con 1”5 di distacco su Crutchlow, terzo Rossi davanti a Bradl, poi Bautista,
Smith, Dovizioso, Espargarò, Hayden, Pirro, Iannone, DePuniet, Edwards,
Petrucci e Corti. Marquez ha svolto egregiamente il suo compito: assente il suo
compagno di squadra non solo ha tenuto dietro le Yamaha, ma ha anche
consolidato il primato in classifica della Honda, chiarendo però che alla fine
per l’alloro iridato bisognerà fare i conti anche con lui. Crutchlow, ancora
una volta, ha dimostrato di essere un gran pilota, ed il sorpasso ai danni di
Rossi ne è una conferma: non fosse stato così menomato dai problemi fisici
dovuti alle varie cadute forse poteva giocarsi la vittoria con Marquez. Rossi è
apparso invece un po’ opaco e di fatto, a parte i primissimi giri, mai ha dato
l’impressione di potersi giocare la vittoria. Ottima gara di Smith ma,
soprattutto, del “solito” Espargarò, che nei primi giri ha confermato l’exploit
delle qualifiche lottando testa a testa con i migliori, ma soprattutto ha
lottato alla pari con Dovizioso per tutta la gara, girando con gli stessi tempi
dell’italiano, ma mettendosi dietro le altre D16 di Hayden, Pirro e Iannone. Punticini
iridati anche per Petrucci e Corti con le loro CRT, rispettivamente quattordicesimo
e quindicesimo. Prossima gara a Laguna Seca, forse ancora orfana di Lorenzo e
Pedrosa: vedremo se Marquez scaverà il fossato tra sé ed i suoi avversari in
classifica, o se Rossi si ricorderà dei suoi antichi fasti al “cavatappi”.
RD
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