Scusate il gioco di parole, ma la Kawasaki ufficiale se ne va da Misano Adriatico con una doppia doppietta: primo e secondo sia in Gara1 che in Gara2, con il Campione del Mondo Tom Sykes due volte primo ed il suo "scudiero" Loris Baz a corprirgli le spalle in ambedue le frazioni.
Le due manche sono state pressoché speculari, con l'inglese che ha preso subito la testa della corsa in entrambe le frazioni, senza mai dare l'impressione di poter capitolare o anche solo di vacillare.
Ma se nella prima manche il distacco inflitto a Baz è stato nell'ordine di ben cinque secondi, in Gara2 il distacco è sceso a "soli" tre secondi, ma in realtà il francesone non è mai parso in grado di riuscire a ricucire lo strappo con il compagno di squadra.
Tom Sykes è sembrato oggi davvero di un altro pianeta, ha guidato in modo impeccabile senza nessuna sbavatura, traendo il massimo da quella che si sta rivelando anche quest'anno la moto migliore del lotto, la verde Ninja ZX 10R.
Terzo in entrambe le frazioni il pilota di casa Marco Melandri: in Gara1 Marco ha avuto la meglio di un coriaceo Chaz Davies e di uno "spento" Guintoli, mentre in Gara2 il ravennate ha provato fino all'ultimo di agguantare la seconda piazza ai danni di Baz, senza però riuscire nell'impresa ed arrivando ancora una volta davanti al francese compagno di squadra Sylvain Guintoli.
Il gallese della Ducati, autore di una prima manche più che dignitosa, anzi molto positiva, non si è ripetuto in Gara2 a causa di una scivolata che lo ha tolto anzitempo dai giochi.
Giornata decisamente no anche per l'altro ducatista Davide Giugliano: anonimo ottavo posto in Gara1 dopo una buona partenza iniziale, e solo nono in Gara2 al termine di una frazione corsa tutta in rimonta a causa della penalizzazione inflittagli dalla race direction dopo una davvero eclatante partenza anticipata.
Un inciso: come già successo a Imola anche a Misano il laziale della Ducati è sembrato patire oltremodo la pressione della gara casalinga, e questa sua "fragilità" caratteriale rischia di compromettere il suo indiscutibile talento cristallino.
L'impressione è che Giugliano debba essere gestito diversamente, senza fargli pesare troppo l'ansia da risultato che la guida di una moto dal marchio così vittorioso a volte comporta.
Chi invece sta crescendo sempre di più, gara dopo gara, è lo spagnolo ex Campione del Mondo Moto2 Toni Elias, che riesce a portare la sua Aprilia "privata" davanti a ben più blasonate moto ufficiali: due sesti posti per lui, in Gara1 dietro a Guintoli per 1", ed in Gara2 dietro a Rea in volata ma davanti alla coppia Suzuky Laverty - Lowes.
Da segnalare un discreto tredicesimo posto per Corti in Gara1 con la MV "orfana" del magnate russo, mentre tra le EVO formano il podio di Gara1, Bimota a parte, Salom, Canepa e Goi, e di Gara2 il solito Salom, un ritrovato Barrier e un consistente Goi, wild card con la Ducati del Team Barni.
Buona prova anche per i due piloti Kawasaki Pedercini Andreozzi e Russo, quest'ultimo al debutto in SBK seppure con la EVO.
Nella generale Sykes, dopo il mezzo passo falso di Sepang, si rifà con questa doppietta ed allunga su Guintoli portandosi a 251 punti contro i 212 del francese, terzo Baz a 210, quarto Rea a 199 avvicinato da Melandri che di punti ne ha 179.
Prossimo round il 5 - 6 luglio a Portimao.
RD
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