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giovedì 5 gennaio 2012

I dieci più grandi di sempre: ottavo posto.

La scelta è stata veramente ardua perchè sono tanti i campionissimi che, per talento, bravura, dedizione e sportività meriterebbero di stare nella top list, ma io per l'ottavo posto ho scelto Eddie Lawson, il Mito, quattro volte Campione del Mondo della classe regina, tre con Yamaha e una con la Honda, forse un personaggio poco appariscente nel paddok, forse a volte anche un pò musone, ma sicuramente un grandissimo pilota ed un tecnico sopraffino, grandissimo conoscitore della dinamica di movimento della motocicletta, capace di sviluppare quasi da solo la Cagiva 500 a inizio anni novanta e di portarla per la prima volta alla vittoria in un Gran Premio iridato (nel 1992 in Ungheria).
Nativo di Upland, classe 1958, prima di sbarcare in Europa nel Circus è stato una leggenda dell'AMA Superbike con la Kawasaki, con cui ha vinto il titolo nel 1981, ripetendosi anche la stagione successiva, vincendo a Daytona in entrambi gli anni.
Da lì il mito della Kawasaki Z 1000R "Lawson Replica", che resiste ancora oggi.
Nel 1983 arriva in Europa a dar manforte a Kenny Roberts nelle file del Team Yamaha Marlboro Agostini ma, complice una moto troppo scorbutica che non si addice alle sue caratteristiche di guida, lui sempre molto pulito, non riesce nell'intento di aiutare il suo caposquadra a ritornare Campione, e infatti il titolo va a Spencer di un'incollatura su Roberts.
Nel 1984, rititiratosi Roberts, diventa prima guida Yamaha e si laurea Campione con quattro vittorie all'attivo su dodici gare disputate, andando sempre a punti e meritandosi l'appellativo di "consistent".
Il 1985 è l'anno di grazia di Spencer ma Lawson arriva comunque secondo con tre vittorie e ben sei secondi posti, ritirandosi una sola volta, mentre nel 1986 torna Campione con ben sette vittorie nel paniere.
Il 1987 è l'anno di Gardner con la Honda ma Eddie è comunque terzo con cinque centri, ritornado però sul gradino più alto dell'iride l'anno seguente, sempre su Yamaha, sempre con il team di Agostini: questa volta sono ben sette le vittorie, senza mai un ritiro.
Uno strapotere che si ripete anche nel 1989, questa volta però sulla Honda NSR500 ufficiale gestita da Kanemoto: quattro vittorie, sei secondi posti e tre terzi posti.
Il 1990 lo vede rientrare in Yamaha ma è una stagione da buttare a causa di un infortunio patito a Laguna Seca che lo vede lontano dai campi di gara per diverse gare, e poi ormai a Iwata è arrivato un certo Rainey e allora, con mossa fulminea ed eclatante, nel 1991 Lawson si accasa con la Cagiva dei fratelli Castiglioni.
Prima affina la moto e così nel 1991 arrivano i primi podi (due terzi posti) e molteplici piazzamenti, portando poi la moto varesina alla prima storica vittoria nella classe regina nel 1992 al GP di Ungheria, ed era dai tempi della MV che una moto italiana non tornava alla vittoria nella cinquecento.
Finita la stagione al nono posto decide poi di ritirarsi dalle corse lasciando in tutte le persone che lo hanno conosciuto, e che con lui hanno lavorato, un grande ricordo.
I suoi numeri dicono: 130 GP disputati in dieci stagioni di Mondiale nella classe 500, 31 vittorie, 78 podi e 18 pole.
The Consistent insomma!!!!



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