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martedì 5 giugno 2012

MotoGP: chi più, chi meno, chi uguale.

Giunti a poco meno di un terzo della stagione ne traccio un primo bilancio, opinabile fin che si vuole, ma comunque frutto di quanto realmente si è visto in pista.
Chi più.
Uno su tutti: Jorge Lorenzo.
Il majorchino sta fruttando a dovere il buon momento suo e della sua Yamaha, nonchè l'appiattimento del suo principale "nemico" per la lotta al titolo Casey Stoner. Jorge su cinque gare ne ha vinte tre e due volte è arrivato secondo: se non è un ritmo da Campione del Mondo questo...
Stefan Bradl e Cal Crutchlow.
Entrambi sono le vere rivelazioni di questo inizio stagione e, benchè in sella a moto clienti, si stanno facendo vedere: Cal è giunto anche due volte davanti al suo più quotato compagno di squadra  mentre Stefan, che lo si ricorda è un debuttante, non cade mai, arriva sempre a punti a ridosso dei primi e sta imparando molto bene la tecnica di guida delle cattivissime 1000 cc.
Aleix Espargarò.
Lo spagnolo guida la migliore delle CRT, la ART del Team Aspar, ma si tratta pur sempre di una moto di...serie.
Ma nonostante ciò ha già ragranellato ben quindici punticini iridati, più del doppio di quelli che ha guadagnato il suo ben più quotato compagno di team Randy De Puniet.
Andrea Dovizioso.
Andrea è passato dalla Honda alla Yamaha, e da una moto super-ufficiale ad una moto clienti, ma nonostante questo il lavoro e la serietà pagano, e domenica ha agguantato il primo podio a cui, con grande probabilità, ne seguiranno altri, tenendo dietro niente di meno che Stoner.
Andrea ci piace perchè è un ragazzo serio, che lavora e che non parla a sproposito.
Michele Pirro e Danilo Petrucci.
I nostri due giovani poliziotti crescono bene, vanno forte e sanno guidare, peccato solo che abbiano sotto al sedere due vere e proprie trappole, specialmente la Joda - Aprilia di Petrucci che, in quanto a prestazioni, non sembra veramente all'altezza della MotoGP.
Chi uguale.
Valentino Rossi.
Benchè la Ducati sia stata stravolta più e più volte le sue prestazioni, Le Mans a parte sul bagnato, non cambiano, e Vale sembra relegato a posizioni che vanno dalla sesta alla ottava, perchè a questo punto del Mondiale la Desmo16 non sembra avvicinare nelle prestazioni memmeno le Honda e le Yamaha clienti. La senzazione però è che, vedendolo guidare, potrebbe lottare per il podio se solo potesse disporre di una giapponese versione clienti.
Dani Pedrosa.
Sembra l'eterno secondo della classe, l'eterno incompreso ed incompleto. E' sempre lì tra i migliori, in prova va fortissimo, ma vuoi per un fattore, vuoi per un altro, in questa stagione non ha ancora raggiunto l'acuto. Ma ciò non toglie che sia comunque uno dei migliori talenti visti negli ultimi anni.
Alvaro Bautista.
Quando era in Suzuki sembrava una promessa, uno che se avesse avuto la moto giusta avrebbe sfondato. Ora la moto ce l'ha, perchè la Honda di Gresini, seppur non più ufficiale al 100% è comunque una macchina di tutto rispetto preparata da tecnici di rilievo, ma le sue prestazioni sono in linea con quelle del debuttante Bradl che ha una moto identica alla sua, e questo non è un bene per lui.
Hector Barbera.
Fa quello che può con una Ducati in versione clienti che è un vero e proprio cancello. Ma perchè la Pramac non si decide a cambiare marca de vuole fare un salto di qualità?
Mattia Pasini.
Il riccionese a volte fa vedere cose egregie, come a Le Mans sul bagnato, dove ha messo in rilsalto le sue indubie doti di guida, altre volte è caduto nell'oblio come nel caso di domenica scorsa, dove si è beccato sette secondi dal pensionato Ellison che guida una moto uguale alla sua.
Chi meno.
Ben Spies davanti a tutti.
Texas terror è un vero e proprio terrore...dei suoi meccanici che devono fare le ore piccole a ricostruire le moto che lui puntualmente distrugge, e del suo fornitore di tute, che deve sempre fargli trovare il cambio pronto dopo le puntuali rasate sull'asfalto. Ma almeno fosse veloce, è che invece la "carriola" è diventato anche lento nonostante goda della disponibilità di una moto che il suo compagno fa letteralmente volare. Se continua così difficilmente, e giustamente, sarà riconfermato: di piloti migliori di lui, in questo momento, ce n'è almeno una decina nella sola MotoGP.
Nicky Hayden.
Kentucky Kid, ex Campione del Mondo 2006, ma ormai è tutto nel baule dei ricordi. Le prende puntualmente da Vale, ma anche da Bautista e da Bradl, ma a inizio stagione non era contentissimo dei passi avanti fatti dalla sua Ducati? E dei suoi set up che gli permettevano di guidare come voleva lui??
Randy De Puniet e Colin Edwards.
Guidano due tra le migliori CRT ma faticano molto, cadono entrambi e, nel caso dell'americano, si fanno anche male. Forse nel caso del francese non lo ha aiutato trovarsi a fianco un compagno veloce come Espargarò, ma per quanto riguarda il Tornado forse è giunta davvero l'ora di appendere casco e stivali al chiodo.
Karel Abraham.
Il ceco ha quattro punti in classifica, meno di nonno Ellison con la CRT del PBR. Ma guida una Desmo16 che non sarà un siluro, ma è pur sempre un prototipo. Forse avere il papà ricco che ti fà correre non sempre paga, a meno che tu non sia più interessato agli assetti delle ombrelline piuttosto che a quelli della tua moto.
E dulcis in fundo chiudo con Casey Stoner.
Il canguro, dopo l'annunciato addio per noia, pensava di avere già vinto il suo terzo Mondiale, e così già tutti in vacanza con il canotto e l'ombrellone al sole australe.
Ma già in Francia ci ha pensato Vale a fargli capire l'antifona, e a Montmelò ha preso paga da Dovi.
L'impresione è che Casey si sia seduto sugli allori e si sia plafonato nelle prestazioni, in attesa della fine della stagione. Poi magari, lo si spera per lui, invertirà la rotta e tornerà vincente, lottando fino alla fine con Lorenzo per la conquista del Titolo.
RD










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