Quella che si è appena conlusa è apparsa quasi una gara
d’altri tempi, dove i due contendenti per il primo gradino del podio si sono
dapprima studiati, e poi se le sono date di santa ragione fino alla bandiera a
scacchi, senza ragionamenti, senza calcoli, ma solo cuore e manetta.
E’ sembrato di rivedere i duelli tra Rossi e Stoner, ma
anche tra Rossi e Gibernau, oppure tornando più indietro nel tempo tra Cadalora
e Bradl in 250 o tra Schwantz e Rainey in 500, ma anche tra Haga e Yanagawa in
SBK.
Ma questa volta i due pretendenti al gradino più alto del podio
erano i nostri due alfieri Max Biaggi e Marco Melandri, sei titoli mondiali in
due, ad oggi primo e secondo nella classifica del Mondiale per le derivate di
serie.
La corsa vede subito un crash alla prima curva che toglie di
mezzo Smrz e Rea: quest’ultimo continuerà ma la sua gara sarà incolore.
Davanti a menare le danze sono subito le due Aprilia
ufficiali, con Laverty e Biaggi, poi Sykes, Melandri ed un pimpante Davide
Giugliano.
Al terzo passaggio Melandri bussa alla porta di Sykes,
mentre Biaggi è vicinissimo al suo compagno di squadra Laverty.
Al quarto giro Biaggi supera Laverty e Melandri è subito
dietro al britannico di casa Aprilia, con Sykes anche lui in lotta per i posti
che contano.
Al quinto passaggio la situazione vede davanti a tutti
Biaggi, poi Melandri, Laverty, Sykes, Checa, Davies, Badovini e Giugliano, con
Zanetti ottimo decimo.
Al settimo giro Badovini – seconda migliore BMW – supera
Davies mentre Melandri si porta a soli otto decimi da Biaggi, un pò in calo.
All’undicesima tornata Biaggi e Melandri, che hanno un passo
gara quasi da qualifica, hanno fatto il vuoto dietro di loro, ma Marco è
vicinissimo a Max e lo “studia” da vicino, poi Laverty, Sykes, Badovini, Checa
e Davies. “El toro” sembra intruppato nel gruppo e non riesce a venirne fuori.
Tra il dodicesimo e il tredicesimo giro inizia la battaglia
tra Biaggi e Melandri, con un doppio scambio di posizioni, mentre Badovini
raggiunge il quinto posto non lontano da Sykes che è terzo.
Al quindicesimo best lap di Badovini che “punta” ormai
Sykes, mentre davanti si riporta in testa Melendri, ma la lotta è serratissima
fino al diciannovesimo giro quando Biaggi sorpassa di nuovo Melandri in
evidente crisi di gomme, costretto a fare del motard per rimanere alla ruota
del romano!
L’ultimo passaggio si chiude con Biaggi davanti a Melandri
per soli tre decimi, mentre Badovini, per un errore, stende Sykes a pochi metri
dal traguardo, quando entrambi stavano lottando per il terzo gradino del podio,
agguantato così da un incredulo Carlos Checa, bravo a sfruttare l’errore dei
due che lo precedevano.
Quarto Chaz Davies, sempre più a suo agio sulla quattro
cilindri del Parking Go, poi Laverty, Michel Fabrizio, Haslam, Giugliano,
Camier e Berger.
Giornata no per Haslam, mai in gara e sopraffatto su tutti i
fronti dal suo compagno di Team, e ancor di più per Johnny Rea, buttato
incolpevolmente fuori alla prima curva.
Sykes probabilmente avrebbe agguantato la terza piazza se un
pur bravissimo Badovini non lo avesse falciato con una entrata un pò troppo
bellicosa: c’è però da dire che Ayrton era veramente veloce e forse era
d’obbligo provarci, anche se sorpassare l’inglese non è cosa semplice.
Biaggi rafforza così la sua leadership in classifica, mentre
Checa sembra avere ormai definitivamente abbandonato le chance del bis iridato:
la 1198R, pur gloriosissima e ancora competitiva, ora come mai mostra il peso
degli anni, acuito dai balzelli regolamentari che l’hanno “ingrassata”.
Gara due alle 15:30.
RD
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