Ennesima incolore gara della MotoGp, corsa in una pista non
all’altezza a causa di un manto asfaltato penoso, in un impianto che con il
motociclismo sportivo non ha nulla a che vedere, e con un pubblico per giunta
assai scarso di numero.
Gara condotta dall’inizio alla fine da Dani Pedrosa ma che
può essere riassunta in tre sole fasi cruciali: al quinto giro espolde il motore
di Ben Spies mentre era secondo non lontano da Pedrosa, ma davanti al compagno
di squadra Lorenzo, al decimo giro uno stoico Casey Stoner, fino ad allora
ottimo quarto malgrado la sua caviglia destra in pessime condizioni, supera
Dovizioso e si porta in terza posizione, ma lontanissimo da Lorenzo, secondo,
ed al ventunesimo giro allorchè il forlivese ripassa l’australiano, in evidente
calo fisico, agguantando così per l’ennesima volta in questa stagione il terzo
gradino del podio.
Dietro a Stoner tagliano il traguardo Bautista e Bradl, che
hanno lottato parecchio tra di loro e con Cal Crutchlow, caduto però nel corso del
nono giro: l’inglese in questa fase del campionato sembra avere in parte perso la lucentezza
che lo ha contraddistinto nelle prime prove.
Settimo, ma staccato di una vita, Valentino Rossi, arrivato
in solitaria ma ben lontano da Bradl: il pesarese è apparso più spaesato del
solito, lontano dal mantenere un passo gara tale da consentirgli almeno di
lottare con Honda e Yamaha “clienti”: forse con la testa è già sulla moto dei
tre diapason.
Primo tra le CRT il sempre solido Yonny Hernandez sulla
Avintia-Kawasaki, mentre i nostri Pasini, Petrucci e Pirro si sono ritirati
tutti nel corso dei primi due giri, il primo per una scivolata, e gli altri due
per problemi tecnici.
Per dare un’idea del valore di questa MotoGp, basta pensare
che sono andati a punti sia Ellison, quattordicesimo con forse la peggiore ART
del lotto, che Steve Rapp, wild card con una CRT che classificare come
artigianale è un eufemismo.
Un plauso comunque a Pedrosa, padrone di Indianapolis fin
dalle qualifiche, a Dovizioso, sempre più concreto e sempre più all’interno
della stretta cerchia dei top driver, e a Casey Stoner, veramente un duro.
Peccato per Spies che, dopo avere distrutto in qualifica l’ennesima
M1, in gara si stava dimostrando veramente in palla.
In classifica Lorenzo mantiene la leadership con 205 punti,
ma Pedrosa si porta a 23 punti dal majorchino e così la lotta per il titolo
appare ancora aperta.
Prossimo GP a Brno il prossimo week and.
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