Pronti via con Sykes subito velocissimo e in testa al
gruppone dopo poche curve, davanti alle due BMW, ma ecco che arriva la pioggia
e così, complici svariate cadute tra cui quelle abbastanza rovinose di Brignola
e di Johnson, viene esposta la bandiera rossa.
Rietro ai box per tutti e nuova partenza in condizioni di “wet
race”, anche se la pioggia va e viene e l’asfalto non è totalmente bagnato, ma
solo scivoloso in qualche tratto, e infatti quasi tutti optano per le gomme da
asciutto, tranne Smrz e Guintoli che vanno controcorrente e montano le rain.
E a questo punto inizia una gara che dire stupenda è poco,
ricca di colpi di scena fin sotto alla
bandiera a scacchi, complicata nelle ultime tornate dal ritorno di una
pioggerellina leggera che ha mischiato ulteriormente le carte in tavola.
Difficile descrivere le fasi della gara, che ha visto un
gruppo di sette – otto piloti in lotta fino alla fine; nella prima metà della
corsa è Checa che prende il comando saldamente, e il suo distacco salirà fino
ad un massimo di 2” sugli inseguitori, Camier e Haslam su tutti, ma molto attivi
anche Baz e Sykes con le Kawasaki, mentre sia Biaggi che Melandri sono nel
gruppo, e si studiano senza commettere errori.
Al quattordicesimo passaggio Haslam prende il comando e
Checa viene riassorbito, mentre vengono su Fabrizio e Badovini, e infatti Michel
si porta in terza piazza dietro ad Haslam e a Camier.
Ma negli ultimi tre giri, complice una leggera pioggerellina
che comincia a ricadere, succede di tutto e i colpi di scena si susseguono l’un
dietro l’altro, così come i sorpassi.
Prima cade Camier, fino ad allora sempre con i primi, poi
Haslam rallenta e viene superato da Baz e da Badovini, mentre all’ultimo giro
Fabrizio si porta in testa seguito di un incollatura da Baz, Rea e Badovini,
mentre Biaggi perde il posteriore e finisce gambe all’aria.
A poche curve dall’arrivo la lotta è serratissima, Fabrizio
viene attaccato sia da Baz che da Rea e dal compagno di squadra, ma riesce a
tagliare il traguardo in seconda posizione dietro al francesino, mentre sulla
linea del traguardo Badovini cade, giungendo comunque terzo, ma portando con sè
Rea che lo seguiva vicinisimo: solo un grande spavento per i due, ma per
fortuna nessun danno fisico.
Quarto Checa, seguito da Haslam, Melandri, Sykes, Giugliano
e Laverty.
In classifica, visto lo zero di Biaggi, che comunque stava
faticando molto a tenere il ritmo, sia Checa, ma soprattutto Melandri, riducono
il distacco dal romano, ancora in testa ma con un vantaggio di soli dodici
punti dal romagnolo.
Adesso Max dovrà davvero mettercela tutta in Gara2 se vorrà
mantenere la testa della classifica perchè Melandri, complice una gara
attendista ed intelligente, è apparso molto “consistent” e pronto ad
approfittare di ogni errore altrui.
RD
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