Al via la Ducati di Abrham non parte e così vengono esposte
subito le badiere gialle dopo la falsa partenza: rientrano in griglia tutti i
tecnici ma qualcosa non va sulla moto di Pedrosa, che viene riportata in pit
lane per potere essere sistemata e riavviata; nuovo giro di allineamento con
Pedrosa costretto a partire dall’ultima fila, e con la Ducati di Abrham ancora
in panne.
Rossi è bravo così a sfruttare il buco lasciato libero da
Pedrosa in prima fila, e va a girare subito secondo dietro a Lorenzo e davanti
a Bradl e alle Yamaha Tech3.
Pedrosa sembra indiavolato e si porta subito a centro
gruppo, salvo poi essere tamponato alla Quercia da un colpevole Barbera,
incapace di prendere le misure alla staccata del pilota della Honda che lo aveva
appena superato.
La gara perde così subito un protagonista mentre Lorenzo si
porta davanti in solitaria, con Rossi bravo a tenere a bada un pimpante Bradl,
a sua volta seguito dalle Yamaha nere, da Bautista e da Spies.
Dopo la caduta di Crutchlow Bautista si fa sotto e va a
passare Dovizioso e Bradl, portandosi in terza piazza, ma il tedesco sul finire
dovrà subire anche il sorpasso di Spies, finalmente autore di una gara concreta,
perlomeno finita in piedi e senza danni.
Nel corso dell’ultimo giro Dovizioso tenta il tutto e per
tutto per passare Bautista, ma senza riuscirvi: i due giungono sul traguardo
staccati di soli tre millesimi!
Quindi primo Lorenzo davanti a Valentino Rossi a quattro
secondi e quatto decimi e a Bautista a un secondo e sette decimi dal pesarese;
poi Dovizioso, Spies, Bradl, Hayden, Rea, DePuniet e Pirro decimo con la CRT di
Gresini.
A punti anche Danilo Petrucci, quattordicesimo con la Suter
BMW, ma a 47” dal vincitore.
Discreto, ma non esaltante, il debutto di Jonny Rea sulla
Honda ufficiale, mentre a tratti si è rivisto il “vecchio” Valentino Rossi,
aggressivo ma dolce nelle guida, senza sbavature e sicuro nei cambi di
direzione.
Tra le CRT primo DePuniet, in top ten, dopo che il suo
compagno di team Espargaro è caduto sul finale.
A questo punto Lorenzo vede allungare il suo distacco in
classifica da Pedrosa, e a sole cinque gare dalla fine il majorchino
difficilmente farà errori tali da compromettere il suo cammino verso l’Iride.
RD

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