In una Gara1 divisa in due
frazioni a causa della caduta di Norino Brignola nel corso del settimo giro,
con la sua BMW che sparge olio in pista e che costringe i commissari ad esporre
la bandiera rossa, Marco Melandri dice addio al sogno iridato, lasciando al
solo Tom Sykes l’incombenza di spodestare Max Biaggi dal primo posto della
graduatoria mondiale.
Succede tutto nel corso del primo
giro: Marco vede uno spazio all’interno di una lenta curva a sinistra, prova ad
infilarsi e a superare Biaggi, ma dopo avere toccato il romano perde l’anteriore
rovinando a terra e portando con sè gli incolpevoli Davies e Giugliano.
Melandri, che subito si rialza e
rientra al suo box, ha poi un calo di pressione che lo costringe ad un celere
ricovero ospedaliero onde verificare la possibile presenza di lesioni interne:
l’esito dell’ecografia è negativo ma a causa della forte contusione il
ravennate non potrà prendere il via di Gara2, dando così addio ai sogni di
gloria iridata.
La seconda frazione di 16 giri
vede subito partire fortissimo Max Biaggi seguito da Tom Sykes, ma nel corso
del quarto passaggio l’inglese si fa sotto e va a prendersi la prima posizione
che non lascerà più fin sotto alla bandiera a scacchi.
Dietro si fanno sotto i
ducatisti, ma sono soprattutto Checa e Guintoli a mantenere un ritmo elevato e infatti,
dopo avere superato Biaggi, si portano a
ridosso di Sykes, la cui quattro cilindri ha evidentemente ben più usurato le
coperture da pioggia rispetto alle bicilindriche italiane, ma è anche il
canadese McCormick molto bravo a lottare testa a testa con Biaggi per la quarta
posizione.
Nel corso dell’ultimo giro Checa
prova a farsi sotto con decisione, andando più volte all’attacco dell’inglese,
che però è bravissimo a rintuzzare tutti gli attacchi riuscendo a guidare oltre
il limite seppur con le gomme ormai sulle tele, tant’è che riesce ad imporsi
con soli tre decimi di distacco sullo spagnolo; chiude il podio Silvain Guintoli
con la Ducati del Team Pata, sicuramente a suo agio in condizioni di pista
bagnata prima, e umida sul finale di gara.
Quarto Max Biaggi davanti a
McCormick e a Jonny Rea.
Ora in classifica Tom Sykes si è
portato a soli 11,5 punti da Biaggi: per il romano cambia solo l’avversario che
non è più Melandri ma bensì l’inglese della Kawasaki, e Max dovrà in ogni caso
non mollare fino all’ultimo se vorrà fregiarsi del sesto alloro iridato della
sua meravigliosa carriera.
Un plauso comunque a Marco Melandri: a lui
si deve la trovata competitività della BMW, ed è merito suo se la Casa dell’elica è
rimasta in lotta fino alla fine.
RD
Nessun commento:
Posta un commento