Jorge
Lorenzo, “fresco” di operazione chirurgica per ridurre la frattura alla clavicola
sinistra procuratasi nel corso delle prove del GP di Olanda, ritorna in sella questa mattina e, dopo il warm up,
si presenta al via partendo dalla dodicesima casella dello schieramento e, dato
ancora più eclatante, riesce a finire la gara in quinta posizione dietro a
Pedrosa, oggi solo quarto e non in grado di sfruttare appieno questa occasione
concessagli dal suo più diretto rivale per il titolo. L’impresa di Lorenzo
sembra quasi offuscare la vittoria n. 106 di Valentino Rossi, vittoria che
mancava al pesarese dal GP di Malesia 2010, sempre in sella alla sua “amata”
Yamaha; quest’oggi Rossi è scattato subito forte dalla seconda fila e, dopo
essersi liberato del duo spagnolo della Honda HRC, si è portato con sicurezza
al comando sin dal sesto giro, non lasciando più la testa della corsa e vincendo
in solitaria come ai vecchi tempi. A tratti è infatti sembrato di vedere il
Rossi invincibile del biennio 2008 – 2009, oppure quello degli anni in Honda.
Dietro a Rossi si sono dati battaglia Marquez e Pedrosa, con quest’ultimo che
ha dovuto subire anche il ritorno di Crutchlow dopo essere stato “sverniciato”
anche dal più giovane compagno di team, oggi meritatamente secondo ma insidiato
dall’inglese della Yamaha Tech3 che, nel corso dell’ultimo giro, ha anche
tentato il colpaccio, arrivando però lungo in fase di sorpasso. Disastro
Ducati, con la coppia ufficiale Dovizioso - Hayden al decimo e undicesimo posto,
e con Iannone e Pirro al tredicesimo e quattordicesimo posto, ma a più di un
minuto dal vincitore. 10 e lode a Espargarò, ottavo con la ART, davanti alle
Ducati ufficiali e a poco meno di un secondo da Bautista con la Honda clienti
del Team Gresini.
RD
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