Quello che partirà dall'Australia il we del 22 e 23 febbraio prossimi è per certi versi il Campionato della svolta per le derivate di serie, e non solo per l'arrivo della nuova, e già da molti contestata, categoria EVO, una sorta di CRT più "popolare", ma anche per il folto numero di partenti, sulla carta ben ventisette e quindi una cifra superiore alle aspettative vista la lenta e progressiva emorragia di team e piloti a cui si è assistito nelle ultime stagioni.
A fianco di nomi noti e meno noti, si affiancano quest'anno sulla per ora pur virtuale griglia di partenza delle vere e proprie new entry, di cui quella forse più eclatante è rappresentata dal Team EBR di Eril Buell che schiererà le bicilindriche 1199RX nelle mani dei due piloti statunitensi Aaron Yates e Geoff May.
Tuttavia, considerando la non certo notoria competitività delle moto americane anche su suolo patrio, posto che entrambe correranno in configurazione superbike, davvero non si comprende che risultati potranno ottenere i due piloti se posti a confronto con macchine davvero ben più performanti come Aprilia e Kawasaki ufficiali.
Esiste poi l'incognita Bimota: il Team Alstare vorrebbe partecipare a tutto il Campionato con le nuove BB3 in configurazione EVO, ma è notizia delle ultime ore che il Team non partirà per l'Australia cosicchè, problemi di omologazione a parte, le moto italiane le si vedranno in pista perlomeno dal secondo round in avanti.
Altra incognita è rappresentata dal team ungherese gestito dal pilota - manager Imre Toth, che schiererà due BMW sia in configurazione EVO che in configurazione SBK classica nelle mani di Peter Sebestyen: anche in questo caso i dubbi sono parecchi perchè questa squadra davvero non sembra all'altezza di un impegno così gravoso, oneroso e professionale come il Mondiale.
Graditissime conferme invece per il Team Red Devils, che è riuscito sul filo di lana a confermare Toni Elias sull'Aprilia RSV4, per il Team Kawasaki Pedercini che schiererà due EVO nelle mani di Alessandro Andreozzi, promosso dalla STK1000, e del "veterano" ed esperto Luca Scassa, per il Team Grillini che è passato da BMW a Kawasaki, e sulle cui Ninja EVO ci saranno il veloce sudafricano Morais e l'esperto Michel Fabrizio, pilota veloce ma in cerca di conferme.
Compiono il salto in SBK anche il giovane francese Guarnoni, che porterà in pista la Kawasaki del Team MRS in configurazione EVO, ed il pluricampione STK Sylvain Barrier con la BMW S1000RR EVO gestita dalla filiale italiana della Casa bavarese, mentre rientra il nostro Niccolò Canepa con la Ducati Panigale EVO gestita dalla consolidata factory di Genesio Bevilacqua.
Due parole a parte per Claudio Corti; il comasco, già protagonista nel Motomondiale sia in Moto2 che con la CRT, approda in SBK con una moto tutta nuova e da sviluppare, la MV Agusta F4RR con specifiche superbike, ma dalla sua avrà l'appoggio totale del team russo Yakhnich Motorsport, già campione in SS600 lo scorso anno con Sam Lowes, una squadra sicuramente molto ben organizzata e strutturata anche a livello economico e logistico.
Per la contesa del Titolo assoluto partono sicuramente già favoriti il Campione in carica Tom Sykes e Marco Melandri di nuovo in sella all'amata Aprilia, anche se questa volta a quattro tempi, ma ci sarà da tenere d'occhio il solido francese Sylvain Guintoli, re della pioggia, oltre alle "mine vaganti" Jonny Rea con la Honda ed Eugene Laverty con una Suzuki in costante aumento di competitività.
Senza dimenticare le bicilindriche di Borgo Panigale quest'anno gestite di nuovo dalla storica compagine bolognese Feel Racing, con Davide Giugliano già "impepatissimo" durante i test invernali.
Fuoco alle polveri dunque, in attesa dei primi verdetti dalla gara aussie.
RD (foto copertina dedicata el Team EBR).
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