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lunedì 14 luglio 2014

WSBK Laguna Seca, le bandiere rosse favoriscono Sykes, mentre può recriminare Melandri.



Ennesima occasione perduta per Marco Melandri che, dopo una monumentale Gara1 in cui ha vinto con grande autorità, ha gettato alle ortiche l’occasione, davvero ghiotta e concreta, di vincere anche Gara2, disputatasi sulla brevissima distanza di soli sette passaggi dopo che le bandiere rosse della race direction ne avevano già decretato per ben due volte l’interruzione, una prima volta a causa della caduta di Lowes, ed un seconda a seguito del terribile crash che ha visto protagonista il francese Barrier proprio sul rettifilo d’arrivo, con moto e pilota a muro.
In Gara1 Melandri è andato subito al comando portandosi dietro il compagno di squadra Guintoli, che questa volta è stato a debita distanza e non ha compiuto sciocchezze, mentre Sykes si è “accontentato” della terza piazza fino alla fine della gara, non riuscendo mai ad impensierire il duo Aprilia. Quarto un concreto Davide Giugliano che, se ad un certo punto è sembrato anche potersi avvicinare all’inglese della Kawasaki, dall’altra ha poi dovuto difendersi, sul finale di gara, dal ritorno di un coriaceo Elias. Solo sesto Rea, condizionato da un errore, mentre si è dovuto ritirare per una noia tecnica Eugene Laverty. Brutta botta invece per Chaz Davies, caduto nel corso del quarto giro: moto distrutta e pilota in infermeria per gli accertamenti del caso che, in effetti, lo terranno poi lontano da Gara2.
In Gara2 è successo un po’ di tutto, dato che vi sono state ben due bandiere rosse: la prima nel corso dell’undicesimo passaggio per una scivolata di Lowes al “cavatappi”, mentre Sykes era al comando ma tallonato da vicino da Melandri e da Guintoli, e la seconda dopo soli tre giri dalla ripartenza per il terribile volo di Barrier all’inizio del rettifilo del traguardo, con Melandri già davanti a tutti.
Quindi nuova ripartenza per una gara sprint di soli sette giri, che ha visto primeggiare un incredulo Tom Sykes davanti a Guintoli e a Rea, dopo che Melandri, fino ad allora saldamente al comando, è caduto nel corso del terzo giro per una innocua scivolata che, tuttavia, non gli ha permesso di portare al termine la gara. Ma i brividi non sono mancati nemmeno in questa ultima frazione di Gara2, con Davide Giugliano che è scivolato all’ingresso del “cavatappi” e con la sua Ducati che è pericolosamente rientrata in pista con il rischio di falciare altri piloti in arrivo: per fortuna nulla è successo anche perché Davide è stato bravissimo a segnalare la presenza della sua moto, e peccato per lui perché era in lotta per una meritatissima posizione da podio.
Tra le “EVO”, Bimota a parte, solita doppia vittoria di Salom con la Kawasaki, decimo ed ottavo i suoi due parziali, mentre è da segnalare sia l’ottimo nono posto di Andreozzi in Gara2, sia l’ottima prestazione di squadra del Team Grillini, che in Gara1 ha issato Staring al tredicesimo posto, mentre in Gara2 ha portato i suoi due piloti al traguardo al dodicesimo ed al tredicesimo posto, con l’australiano davanti a Morais.
Giornata no anche per la terza Ducati in pista, la “EVO” di Canepa, buon undicesimo assoluto in Gara1 ma subito appiedato per problemi alla frizione in Gara2.
Nella generale Sykes allunga su Guitoli, 325 i punti dell’inglese e 281 quelli del francese, con Melandri quinto e ormai staccatissimo dalla vetta.
RD
 

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