La cronaca della
gara, sia nella prima che nella frazione, entrambe corse sul bagnato, registra
uno strapotere Aprilia forse senza precedenti, ma quello che è accaduto al
termine di Gara1 rimarrà negli annali di questo sport per come, invece,
non deve essere lo sport.
O, quantomeno, per cosa non si dovrebbe mai fare nel segno dello sport inteso a decuberteniana memoria.
Marco Malenadri,
partito un pò in sordina, pian piano si è “mangiato” tutti i suoi avversari e,
ad una manciata di giri dal termine, si è portato saldamente al comando della
gara dopo avere sorpassato il suo compagno di squadra Guintoli che, specialista
del bagnato, fino a quel momento stava imponendo il suo ritmo.
Complice un
Sykes davvero in ombra, in quel momento “solo” quinto dietro a Baz, ormai
separato in casa Kawasaki, il team Aprilia ha deciso di imporre ai suoi piloti
quella odiosa pratica chiamata “gioco di squadra”, e così a una tornata dalla
fine Melandri, dopo che gli era stata esposta la tabella con un indicativo “smile”
rattristato, ha rallentato la propria
marcia facendo sfilare il francese che poi è andato a vincere davanti al
ravennate e ad un ritrovato Jonny Rea.
Ma quello che è
successo in seno al team Kawasaki è stato addirittura più eclatante, con Baz
che si è praticamente fermato all’ultima curva, lasciando passare Sykes che,
con il quarto posto finale, ha un pò limitato i danni.
I giochi di
squadra, si sa, sono sempre esisititi, e lo sa bene il team Aprilia che lo impose
a Laverty in favore di Biaggi, ma che nella stessa gara lo si sia visto
addirittura due volte, e con due team diversi, questo mai.
Alla faccia del
valore sportivo e della bravura in pista.
In Gara2 ancora
strapotere Aprilia, dopo una prima parte di gara comandata da Rea che poi è
scivolato, ma questa volta Marco Melandri, dopo avere raggiunto e superato
Guintoli, se ne è giustamente fregato degli ordini di scuderia e, faccine o non
faccine, che pure sono state esposte, è andato a vincere di autorità davanti al
francese e a Leon Haslam che ha regolato Sykes, ancora quarto sotto alla
bandiera a scacchi.
A fine gara
Melandri ha dichiarato in sintesi che sì, una volta va bene, ci può anche
stare, ma regalare la vittoria due volte nello stesso giorno questo no, non se
lo sarebbe perdonato.
Ora il divario
nella generale tra Sykes, che è a quota 378 punti, e Guintoli si è ridotto a
soli 12 punti, che potevano essere sette se la “faccina” avesse sortito il suo
malefico effetto anche in Gara2.
Ma il vero “eroe”
della giornata è stato il cesenate Lorenzo Lanzi che, con la Ducati “Panigale”
messagli a disposizione una tantum dal team Carbon 3C ha centrato la top ten in
tutte e due le manche, ottavo in Gara1 e quinto in Gara2, risultando il
migliore ducatista del giorno dopo la debacle della squadra ufficiale, con
Giugliano autore di due crash, anche se in Gara1 sarà comunque settimo, e con Davies caduto in Gara1 e solo nono in
Gara2.
Il Campionato
2014 si deciderà dunque in Qatar a novembre, con la speranza - forse vana - di non
vedere più faccine varie sulle tabelle di segnalazione.
RD
Nessun commento:
Posta un commento