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lunedì 9 novembre 2015

MotoGp 2015, Jorge Lorenzo ha vinto il Mondiale dei “veleni”, duro sfogo di Rossi.



Che per Valentino Rossi fosse una impresa quasi impossibile lo si era capito sin da subito, e ancor più al termine delle qualifiche di questo ultimo GP valenciano, con Lorenzo che ha mostrato subito di andare fortissimo accaparrandosi l’ultima pole della stagione davanti ai due piloti Honda.
Poi però in gara la rimonta di Rossi, invero facilitata anche da alcuni sorpassi non proprio difficili ma comunque sempre di lodevole impegno, ha fatto sognare i suoi tifosi quando il pluricampione marchigiano è riuscito a raggiungere la quarta piazza, mentre davanti Lorenzo sembrava in difficoltà a tenere dietro Marquez, con Pedrosa terzo ma ad oltre 10” da Rossi.
Ma sul finire della corsa, quando Pedrosa si è portato sotto ai primi due, Marquez ha dato l’impressione di volere quasi proteggere le spalle di Lorenzo fino alla bandiera a scacchi, aiutandolo così a diventare Campione del Mondo per una manciata di punti davanti a Rossi.
Il condizionale tuttavia è d’obbligo perché, a meno di prove certe e conclamate, non si può asserire con sicurezza che i due spagnoli abbiano congiurato contro l’italiano, come invece certa stampa ha sbandierato ai quattro venti enunciando anche certi incontri di foggia quasi massonica avvenuti in quel di Andorra.
Tuttavia è indubbio che, visto da fuori, il passo di Marquez sembrava davvero superiore a quello del majorchino che, alla fine, l’ha comunque spuntata.
Indubbiamente il comportamento di Marquez nei confronti di Lorenzo è stato molto “morbido”, ben diverso dai sorpassi che si sono visto durante i primi sei giri del GP malese: se davvero l’intenzione di Marquez era quella di consegnare il Mondiale a Lorenzo, allora sì sarebbe il caso di procedere contro di lui per comportamento antisportivo.
Dispiace per Rossi che rimane, e come potrebbe non essere così, uno dei più grandi di sempre, ma ragionando a freddo, ed a prescindere dalla possibile, ma non provata, combine tra i due spagnoli, Jorge Lorenzo sul campo non ha rubato nulla: sette gare vinte, un solo ritiro a Misano ed una superiorità a volte schiacciante da metà stagione in poi, con un continuo recupero di punti proprio ai danni di Rossi.
Francamente, ragionando in termini di sport, non è stata comprensibile l’uscita verbale di Rossi dopo la gara australiana, dato che il pesarese avrebbe dovuto rammaricarsi solo del mancato podio perso arrivando dietro a Iannone, e non dei presunti favori di  Marquez a Lorenzo che, peraltro, in quella gara arrivò secondo proprio dietro al più giovane connazionale.
Da questa gara in poi Rossi, tra una conferenza stampa e una dichiarazione, si è buttato in una sorta di vicolo cieco fino ai noti fatti di Sepang, con annessa penalità e conseguenze note.
E’ sembrato quasi di vedere un tennista perdere la testa ai match point a favore e buttare a mare una finale quasi vinta, e questo è strano per un pilota della sua classe, ma soprattutto della sua enorme esperienza.
Anche Lorenzo, però, ha tenuto un comportamento poco sportivo e poco signorile, tentando di inserirsi, e non si sa a che pro, nell’arbitrato intentato da Rossi presso il CAS di Losanna, e rilasciando poi ulteriori dichiarazioni poco edificanti.
Tuttavia, da questa storia chi ne esce male in primis è lo sport, perché un Mondiale che si conclude tra strascichi e polemiche non è mai cosa bella, rischiando così di mettere in secondo piano sia Rossi che Lorenzo che, a conti fatti, in pista hanno fatto entrambi il loro lavoro, ma soprattutto chi ne esce malissimo è la Dorna (e con lei la sempre più assente Federazione), assolutamente incapace di gestire la questione Lorenzo – Rossi – Marquez dall’Australia in avanti, anche nei riguardi di certi manager e di certi giornalisti che gravitano intorno al circus.
Sarebbe stato auspicabile che il patron Ezpeleta, insieme ai rappresentanti della FIM, delle case ed ai piloti, prima di Sepang, vedendo chiaramente che gli animi si stavano scaldando, avesse indetto un briefing chiaro ed esaustivo sulle condotte sportive da tenersi in gara ma, come solito, davanti al profitto legato al gran polverone mediatico si è lasciato perdere, con la stalla che è stata chiusa a buoi già scappati.
E con tutto il gran casino che poi ne è disceso.
A fine gara Rossi, comunque acclamato da pubblico e addetti del paddock, è stato molto duro nei confronti sia di Lorenzo, sia e soprattutto di Marquez, quest’ultimo tacciato di clientelismo nei confronti del neo Campione del Mondo, nonostante la guida di una moto di marca diversa e per giunta grande concorrente.
Davvero un gran peccato perché uno dei più appassionanti Campionati del Mondo degli ultimi anni si è concluso in modo davvero buio, con conseguenze sportive che forse si ripercuoteranno anche sul prossimo 2016.
RD

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