Ai piedi del podio si colloca un pilota che fece breccia nei cuori di tanti appassionati di moto dell'inizio degli anni settanta, soprattutto in Italia, dove aveva tantissimi sostenitori per la sua disponibilità e per la sua simpatia.
Parlo di Jarno Saarinen, finlandese classe 1945, nativo di Turku, per tutti semplicemente Jarno, o anche "l'ingegnere" vista la sua laurea in ingegneria meccanica conseguita nel 1970 a soli venticinque anni.
Jarno è stata una vera e propria meteora la cui luce si è spenta al Curvone di Monza in quella triste domenica di maggio 1973, insieme a quell'altra stella del firmamento motociclistico che era il nostro Renzo Pasolini, tra l'altro suo grande amico.
Infatti non ci si può soffermare unicamente su quello che Jarno ha vinto, perchè ha nel suo palmares il solo titolo di Campione del Mondo della classe 250 cc del 1972, ma su quello che avrebe potuto fare se la sorte non gli avesse arriso contro.
Saarinen girava il Continental Circus con il suo furgone e con la bella moglie Soili che gli faceva da meccanico, crono-man e cuoco, e fu il primo a imporre un nuovo stile di guida che vedeva il pilota buttarsi fuori dalla moto verso il centro curva, con il ginocchio interno a rasentare l'asfalto, stile mutuato dallo speedway sul ghiaccio di cui lui era maestro, e poi ripreso qualche anno dopo da Kenny Roberts (a proposito è in arrivo anche lui nella speciale classifica).
Ma dicevamo dei risultati.
Jarno arriva in pianta stabile nel Mondiale nel 1971 grazie all'importatore Arwidson e Co che gli mette a disposizione le Yamaha ufficiali di 250 e 350 cc con cui ottiene le prime vittorie; alla fine dell'anno è terzo nella 250 (vittoria in Spagna) e secondo nella 350 (vittoria in Italia e in Cecoslovacchia).
Ma il suo anno è il 1972 dove ottiene il titolo nella 250 cc con quattro vittorie (Belgio, Germania Est, Cecoslovacchia e Finlandia) ed arriva secondo nella 350 con tre vittorie (Germania, Francia e Cecoslovacchia).
Pilota eclettico e preparato, profondo conoscitore della meccanica, dopo la breve parentesi in Benelli dove ottiene una incredibile doppietta sulle nuove quattro cilindri di Pesaro nella gara non titolata di Villa Fastiggi, dove batte anche Agostini su MV, viene chiamato dal Giappone per iniziare lo sviluppo della nuovissima Yamaha YZR500 cc due tempi: un vero mostro per allora.
Inizia il 1973 fortissimo, vince a Daytona e a Imola nelle rispettive 200 Miglia su Yamaha TZ350 contro le macchine di 750 cc, mentre nella classe 500 del Motomondiale si impone subito in Francia ed in Austria, con ulteriore tripletta nella 250 cc in Francia, Austria e Germania.
Ma poi arrivò Monza....
I suoi numeri dicono 48 GP disputati di cui 15 vinti e 32 podi, una 200 Miglia di Daytona, una 200 Miglia di Imola e un Titolo di Campione del Mondo della classe 250 cc.
Sicuramente se la morte non lo avesse atteso al Curvone il suo palmares sarebbe stato ben altro, ma Jarno rimane un talento indiscusso ed uno dei più grandi piloti di tutti i tempi.
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