L’irlandese dell’Aprilia Eugene
Laverty riscatta un inizio di stagione non proprio esaltante e vince Gara2 in
volata mettendosi dietro per soli 89 millesimi di secondo Tom Sykes, primo per
quasi tutta la gara e superato dal rivale solo al diciannovesimo giro dei
ventidue. I due sono partiti subito molto forte insieme a Rea, ma poi il pilota
della Honda si è staccato e si è unito ad un quartetto composto da Giugliano,
da Baz e poi da Guintoli, seguiti a loro volta dalle due BMW, con un Melandri
in grande difficoltà a tenere il passo del compagno di squadra. Al sesto giro
Davide Giugliano, che era salito fino alla terza posizione, scivola
rovinosamente: la moto perde il serbatoio e prende fuoco, ma per fortuna nulla
di grave per il giovane pilota romano. All’ottavo passaggio Melandri alza
bandiera bianca e viene risucchiato fino alla undicesima piazza, superato dalle
due Suzuki e anche da Checa: Marco sembra volere ritirarsi ma poi rimane in pista
e alla fine sarà ottavo, avendo la meglio sul finale di Checa e di Fabrizio,
rispettivamente nono e decimo. Nel corso del sedicesimo passaggio, con Sykes e
Laverty saldamente al comando, si fa rovente la lotta per il terzo posto, con
Baz, Rea e Guintoli che si passano di continuo, e con Davies che ha ricucito lo
strappo e si è portato anche lui in zona podio. A due giri dalla fine Laverty
infila Sykes con una gran manovra, e va così a prendersi la meritata vittoria,
mentre dietro Rea, che sembrava avere qualche chance in più, deve cedere a Baz
e così è quarto dietro allo spilungone francese della Kawasaki, ma davanti a Davies
e Guintoli, che proprio sul finale deve cedere la quinta piazza al gallese
della BMW. Settimo un redivivo Camier, non a posto fisicamente, poi Melandri,
Fabrizio e Checa, decimo. Guintoli consolida il suo primato in classifica con
111 punti, seguito a 83 punti da Laverty e da Sykes. Continua invece il
calvario della Ducati ma anche quello di Marco Melandri, che davvero non riesce
a raggiungere i livelli dello scorso anno, complice anche una certa dose di
sfortuna. Vedremo se a Monza sia il romagnolo che la Casa di Borgo Panigale
sapranno invertire questo trend negativo, anche se sui lunghi rettilinei
brianzoli il bicilindrico non sarà certo favorito.
RD
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