In questa gara da riposino post-prandiale sono solo due i colpi di scena, o quanto meno gli episodi, che la hanno animata: la caduta di Dani Pedrosa nel corso del quinto giro, quando era secondo dietro a Lorenzo ma tallonato da Marquez che peraltro lo ha toccato leggermente prima della scivolata con high side forse dovuto al distacco del sensore del controllo di trazione, e la lotta finale per il terzo posto tra Rossi, Bautista e Bradl, che ha visto prevalere il pesarese ma con lo spagnolo del Team Gresini, alla fine quarto, ed il tedesco del team LCR che se le sono date veramente senza tregua nel corso degli ultimi due giri.
Per il resto il sorpasso di Marquez ai danni di Lorenzo avvenuto a dieci giri dal termine è stata cosa di normale amminitrazione per il "cabroncito" che infatti, dopo essersi portato al comando, ha preso subito quel margine di sicurezza di un secondo e due - un secondo e tre sul pilota della Yamaha, mantenuto poi fino alla fine.
Lorenzo ha provato a ripetere la gara di Misano, ma senza riuscirci: il motore della Honda è stato davvero d'aiuto a Marquez in una pista che ha nelle sue peculiarità un lungo tratto in salita ed un rettilineo chilometrico, anche se in discesa, dove la punta velocistica conta eccome.
Dopo Bradl troviamo al sesto posto Crutchlow, oggi poco in palla e mai incisivo, poi Smith in leggera ma costante crescita, Dovizioso, Hayden, Iannone ed Espargarò undicesimo e primo dei piloti CRT. Dodicesimo Hernandez, deb con la Ducati Pramac, autore di una gara senza infamia e senza lode che ha fatto rimpiangere il nostro Emanuele Pirro che, se non altro, ci mette sempre il cuore e l'anima.
Buon quindicesimo Claudio Corti, diciassettesimo il deb Luca Scassa, ma staccatissimo, mentre è caduto nel corso del primo giro Danilo Petrucci,mentre era in lotta proprio con Scassa e Laverty.
Nella generale allungo sensibile di Marquez, oggi alla sesta vittoria stagionale, che stacca di 39 lunghezze Lorenzo, mentre rimane fermo a 219 punti Pedrosa con Rossi saldamente quarto.
RD
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