Stupenda questa Gara2 di Laguna Seca che, al contrario di Gara1, non ha avuto nessuna interruzione di sorta, ma è stata ricca di colpi di scena e di sorpassi, con i primi quattro all'arrivo che hanno dato un grandissimo spettacolo.
Ha aperto subito le danze Tom Sykes che già al quinto giro si è portato in testa portandosi dietro Laverty, Melandri e Guintoli, con Davide Giugliano dietro ad inseguire, ma dal settimo giro in poi è iniziato lo show del pilota laziale del Team Althea che in un paio di tornate si è liberato sia di Melandri che di Laverty, raggiungendo così la seconda piazza dietro a Sykes.
Si è formato così un quartetto compatto formato da Sykes, Giugliano, Laverty e Melandri, con Guintoli quinto e più staccato, e queste posizioni sono rimaste cristallizzate per una decina di giri sino a quando, nel corso del 23° giro dei 26 previsti, Laverty ha rotto gli indugi ed ha superato prima Giugliano per poi sopravanzare anche Sykes nel corso del 25° passaggio, con l'inglese della Kawasaki superato anche da Giugliano e da Melandri nel corso dell'ultimo giro, in cui il "bombardiere" di Marino ha guidato davvero a "vita persa" per tentare di prendersi la vittoria invece rimasta nelle mani dell'irlandese dell'Aprilia per poco più di un decimo di secondo di distacco.
Terzo Marco Melandri davanti a Tom Sykes e ad un remissivo Sylvain Guintoli, autore di una prova non esaltante che lo vede perdere ulteriore terreno nella generale.
Nei dieci anche Roger Hayden, ottavo con la Suzuki del team di Michael Jordan, e Michel Fabrizio con la Honda Ten Kate, bravo a stare davanti al suo compagno di squadra Leon Haslam, non del tutto a posto a causa dei postumi della botta di ieri.
Solo quindicesimo Canepa con l'unica Ducati al traguardo; Niccolò è partito fortissimo portandosi a ridosso dei primi ma la troppa foga lo ha portato all'errore nel corso del secondo giro: dopo una scivolata per fortuna senza conseguenze è riuscito a ripartire e a prendere comunque un punticino iridato.
Nella generale Sykes comanda con 361 punti, con un vantaggio di 23 punti su Laverty e di 24 su Guintoli, mentre Melandri è quarto ma a 42 lunghezze dalla vetta: con 100 punti ancora a disposizione i giochi sono ancora del tutto aperti anche se, per quello che si è visto oggi sul campo, il Mondiale con grande probabilità parlerà inglese.
Questa la classifica finale direttamente dal sito worldsbk.com.
RD
1. Eugene Laverty (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 36'44.555
2. Davide Giugliano (Althea Racing) Aprilia RSV4 Factory 36'44.667
3. Marco Melandri (BMW Motorrad GoldBet SBK) BMW S1000 RR 36'46.606
4. Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 36'46.859
5. Sylvain Guintoli (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 36'47.514
6. Jules Cluzel (Fixi Crescent Suzuki) Suzuki GSX-R1000 36'54.742
7. Toni Elias (Red Devils Roma) Aprilia RSV4 Factory 37'02.344
8. Roger Lee Hayden (Michael Jordan Motorsports) Suzuki GSX-R1000 37'05.157
9. David Salom (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 37'06.610
10. Michel Fabrizio (Pata Honda World Superbike) Honda CBR1000RR 37'08.027
11. Leon Haslam (Pata Honda World Superbike) Honda CBR1000RR 37'08.673
12. Blake Young (Fixi Crescent Suzuki) Suzuki GSX-R1000 37'14.118
13. Mark Aitchison (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 37'17.120
14. Danny Eslick (Michael Jordan Motorsports) Suzuki GSX-R1000 37'36.332
15. Niccolò Canepa (Team Ducati Alstare) Ducati 1199 Panigale 37'50.379
16. Vittorio Iannuzzo (Grillini Dentalmatic SBK) BMW S1000 RR 38'08.447
17. Glen Allerton (Next Gen Motorsports) BMW S1000 RR 36'53.376
RT. Ayrton Badovini (Team Ducati Alstare) Ducati 1199 Panigale 25'48.686
RT. Chaz Davies (BMW Motorrad GoldBet SBK) BMW S1000 RR 2'55.825
RT. Federico Sandi (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R
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